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giovedì 16 luglio 2009

KAHLIL GIBRAN E L'ETERNITA' DELLA BELLEZZA

"...Di notte, i guardiani della città dicono: "La bellezza sorgerà a oriente con l'aurora". E nel pieno meriggio operai e viandanti dicono: "L'abbiamo veduta sporgersi sulla terra dai davanzali del tramonto".
D'inverno gli uomini isolati tra le nevi raccontano: "Arriverà correndo con la primavera tra le colline".
E nell'afa dell'estate dicono i mietitori: "L'abbiamo vista danzare con le foglie dell'autunno, e aveva un soffio di neve tra i capelli".
Avete detto tutte queste cose della bellezza.
Ma in verità non avete detto di lei ma di desideri insoddisfatti,
E la bellezza non è un bisogno bensì un'estasi.
Non è una bocca assetata né una mano vuota protesa,
Bensì un cuore ardente e un'anima incantata.
Non è l'immagine che vorreste vedere e nemmeno la melodia che vorreste udire,
Bensì un'immagine che vedete pur serrando gli occhi e una melodia che ascoltate pur tappandovi le orecchie.
Non è la linfa sotto le rughe della corteccia né l'ala dell'artiglio,
E' piuttosto un giardino sempre in fiore, uno stormo di angeli sempre in volo.
[...] La bellezza è l'eternità che si guarda in uno specchio.
Ma voi siete l'eternità e voi siete lo specchio."
Kahlil Gibran (tratto da: Il Profeta)

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