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mercoledì 30 dicembre 2009

ADDIO ENNESIMA PAGINA DI VITA

Come pagine di un libro che si sovrappongono, così un altro anno si adagia o si schianta sugli altri. Non è facile capire la vita, non è semplice coglierne solo le emozioni più belle, rifuggendo i mali e i dolori che come ogni anno passato e purtroppo in quelli a venire, si alterneranno alle gioie. E’ una nemesi implacabile e difficile da accettare. Sarebbe bene crogiolarsi nelle teorie degli stoici e cercare di affrontare tutto come se fossimo delle macchine. Una linea retta che non si scote né per i piaceri né per dispiaceri. Ma siamo esseri umani, esseri razionali e folli, nati per combattere contro le inezie e i macigni della realtà che viviamo. I bilanci sono sempre, dunque, variabili e raramente vanno in pareggio, si hanno sempre perdite e guadagni.
Un 2009 personalmente ricco di emozioni, senza dubbio questo si può affermare: è stato l’anno dei miei viaggi europei lungo il Tamigi ed oltre la Sagrada Familia. L’anno del mio esordio in teatro come sceneggiatore, regista e attore, l’anno di altri eventi e di intense composizioni. E’ stato anche l’anno del furto della macchina e della rapina in casa che tanti danni mi ha causato; l’anno dei miei quarant’anni, tutto sommato belli! Ricchi anche di amore, di avventure, di passioni sfociate e subito finite. Indiscutibilmente sono le donne che brillando portano luce alla mia vita, luci e ombre, ovvio, ma quando sono luci sono così luccicanti che niente a confronto può dare maggiori emozioni. Lo sguardo, le carezze, i baci, i sospiri, nulla al mondo esiste di più dolce, nulla paragonabile a questa musica di stelle, a questo vuoto nella galassia. E dunque amori miei un pensiero speciale a voi che avete monopolizzato, dividendovela con l’arte, la mia anima. Da qualche parte forse un giorno ci rincontreremo, forse dove sostano le anime, forse soltanto nella polvere dei nostri ricordi.
E’ un altro anno senza i tuoi sorrisi e la tua voce, quanto mi sarebbe piaciuto scorgerti tra il pubblico… quanto.. maledizione. Sappi però spirito divino, madre, donna regina, che tutto quello che faccio è per te, ogni singolo applauso, ogni emozione che trasmetto dona eternità alla tua splendida anima.
Un pensiero a mia Nonna, alla sua forza di superare gli errori dei medici dopo spossanti ore di sala operatoria e al suo infortunio dal quale spero si riprenda presto, che le corsie di ospedale purtroppo corrono spesso lungo le nostre vite, l’importante è farle passare e svanire oltre il confine di ogni male.
L’anno del dolore più grande: la “mia” città adottiva stravolta da un violento terremoto. Anche se lontane le mie lacrime si sono unite alle vostre gente aquilana, orgogliosa, unica e sempre viva nel mio cuore. La nostalgia ti appartiene cittadina incantata ed un miracolo se potessi compierlo o invocarlo, sarebbe quello di ricostruire tutto e pregare affinché le anime decedute respirino per sempre in ognuno di noi.
Dunque, desidero porgere a tutti voi, lettori di questo sito e a tutti i parenti, gli amici, alle ninfe e alle regine della mia vita i migliori auguri, affinché questo 2010 porti con se una cascata di stelle che brillando intensamente possano oscurare il buio dello spazio infinito.
Felicità!

domenica 20 dicembre 2009

STORIE COMETE

Se non fosse un sol giorno all’anno,
che il mondo si fermasse senza alcun danno;

se non fosse mera illusione
sognar pace e comprensione;

se non fosse arcana utopia
coltivar amore per ogni via:

assai più radioso sarebbe il Natale
ed estinto ogni ingannevole male.

Sorgano dunque parole e poesia
e di storie comete…lascin la scia!

venerdì 4 dicembre 2009

ALMQUIST E IL MERAVIGLIOSO CONNUBIO TRA SENSI E MUSICA

"Non è esatto che i nostri sensi siano cinque: l'uomo è uno in tutto, egli ha soltanto un senso, ma un senso fino e potente che coglie ogni cosa in cinque modi. Di una musica bella e profonda non giungono soltanto le onde melodiche all'orecchio... figure aeree sembrano nello stesso tempo sorgere in gruppi incantati, per effetto di una percezione interiore; essi si muovono, assumono forme e accidenti tra loro a mano a mano che si succedono i toni del pezzo, si rivelano i segreti dei colori e la parentela con la forza dei toni. Contemporanemente dalla musica che ascoltiamo si sprigionano pure vapori di grazia inesplicabile: essi devono essere nati nell'intima natura del pezzo: e nuotano verso di noi con l'etere dell'anima: sì, i toni hanno realmente un soffio benevolo e si levano più profondi, vengono essi come frutti paradisiaci per il palato del nostro spirito... miracoloso destino!... La musica finisce nel sentimento, che non è il quinto dei sensi, ma la fonte, ferace, segreta dello stesso senso, in cui ogni vibrazione va all'orecchio come un tono, agli occhi come una figura, si avvicina al naso in un dolce respiro e cresce come un nobile e gustoso frutto per la bocca dell'uomo..." (Carl J.L. Almquist, da: "L'eremo")