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venerdì 5 febbraio 2010

APPUNTI DI VOLO

Bozza estemporanea senza ritocchi e correzioni successive...

Quasi tocco con mano la sommità del vulcano
Un lago di neve giace in silenzio sulle sue spalle incantate.
Le cime si rincorrono ergendosi maestose oltre le statiche nubi
La luna lascia la sua metà a indorare il cielo del mattino.
I monti sembrano corsi di fiumi in piena che corrono oltre il fumo del sopito furore
e si dissolvono nell’immensità del mare. Tingere la natura non è cosa da poco
Lascio in estemporanea, parole a fotografare questo attimo.
Dal buio della città in fermento illuminato dai “sacchi religiosi”, ad un’alba pingue e stupefacente.
Ti lascio per poche ore per un futuro definitivo. Definitivo? Nulla lo è!
Forse il cielo, o questo sole che galleggiano liberi, nei sulla pelle del mare…
Questo cielo respira in me, così come le campagne e la città,
rimaste indietro con la loro frenesia e con le loro fragranze di nafta e gelsomino.
Quassù il mondo è sospeso e le nuvole stese a riempire spazi di vita, siti di un sogno.
Formicai in evoluzione, gioie e dolori in estensione.
L’orizzonte è una luce turchese.
Uso i colori del mondo per dipingere porzioni di infinito…
Appese speranze ad ogni nube, vorrei non si disciogliessero mai nelle tempeste.
Le linee di bianco, tagliano come lame la densità dell’etere, punti di sospensione le imbarcazioni
che paiono ferme..
Terra, cielo e mare, abbiamo il dominio su tutto, tranne che su noi stessi.
I due astri ancora per poco brillano insieme, a breve uno solo svanirà,
e le maree riposeranno fino al crepuscolo, allorchè, di nuovo avverrà il meraviglioso
avvicendarsi che porta con se la vita e la morte.
Un brivido! L’aereo vicino sfrecciato come fulmine, lascia una linea di nero
sinuosa e indecente, che sparisce a tratti dileguando la velocità in polveri effimere.
Velati candori tingono l’aria, sono chiazze di cielo, agglomerati di nulla
che migrano come i miei pensieri, così lontani da tutto.
Liberi solo di vagare quassù ove niente rimane, niente di concreto e reale.
Oceani di blu e spume di bianco che battono come onde sulle rive in dissolvenza.
Rapide e fugaci le trasparenze fluttuano ai miei occhi indifesi.
Indifesi di fronte alla meraviglia del mondo che si staglia vincente e glorioso di colori.
Lode all’immenso e ai sospiri di stelle, che da qui spirano maestosità e caldi aliti di luce.
Chissà se tacessero i rombi dei motori, oltre i decibel che suono sorgerebbe..
Chissà quale silenzio farebbe vibrare nuvole e cielo, quale sussurro farebbe danzare l’orizzonte..
Vige un’orchestra di colori quassù, la musica emana note impercettibili, soffi di voce eterna.
Oceani scolpiti di mille forme.. sorgono nubi..
In discesa…
Note sparse
Alcuni monti sono conchiglie, ostriche;
monti dell’Emilia, la neve li colora, abeti e baite posano calore sul vostro aspetto.
Il ghiaccio ha pervaso le acque di un laghetto… il gelo e la vita.