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venerdì 14 agosto 2009

FEDOR M. DOSTOEVSKIJ E IL SENSO DI "ONNIPOTENZA" DEGLI IMPIEGATI

"...E' un pezzo che vivo così: saranno vent'anni. Ora ne ho quaranta. Prima ero impiegato, adesso non lavoro più. Ero un pessimo impiegato. Ero sgarbato e ci provavo gusto. Dal momento che bustarelle non ne prendevo, dovevo pur ricompensarmi in qualche modo. Quando si avvicinavano al mio tavolo i postulanti per avere informazioni, io digrignavo i denti e provavo una delizia incolmabile quando riuscivo ad amareggiare qualcuno..."
(Fedor M. Dostoevskij, da "Memorie dal sottosuolo")

HO SEMPRE PENSATO CHE GLI IMPIEGATI SCORTESI RAGIONINO ALLO STESSO MODO...

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