Sento l’odore del tuoi capricci barocchi
quando il sonno culla la mia nostalgia.
Sento il sapore della tua bellezza di fuoco,
mentre mi strugge il desiderio di te.
Sospesa sul mare,
una notte di stelle in tempesta
lusinga la tua vanità.
Nell’alveare in fermento,
sei l’ape regina della mia terra incantata.
Sei esile preda
dell’ imperioso vulcano,
che dal suo trono fiammante
comanda la vita.
Coralli di lava
scintillanti
lambiscono i tremiti
del tuo antico splendore.
Città,
Mondo,
Isola,
sublimami
coi tuoi diluvi floreali.
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