Canto la mia terra
ed ogni gemito del suo mare.
Canto lo splendore dei suoi tramonti,
la tristezza di ogni sua alba.
Il manto di stelle
loda la sua bellezza,
la calura del sole
narra la sua leggenda.
Sfioro il grano bruciato
dei suoi paesaggi d’estate;
odo le cicale che cantano a festa,
mentre l’aurora scende
sui campi infocati.
Sulla storia della sua perduta grandezza
e tra le rovine dei miei desideri
fiorisce l’orgoglio,
rinasce l’impeto,
fluisce la vita.
Germoglio dorato,
lenisci gli affanni del mio lungo viaggio.
Come eroe d’un tempo
solcherò i mari delle mie speranze,
come naufrago vagherò nella tempesta.
O musa ispiratrice
tra Scilla e Cariddi
ergi i tuoi lumi.
Rischiara il mio cammino,
guida la mia anima,
affinché stremato,
adagi il mio cuore
sulle tue rive incantate.
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