Tremo ancora,
tale velocità
è un tripudio di emozioni:
adrenalina pura,
scuote l’animo.
Sul bolide
a un passo dalla luna
sfrecciava il mio talento,
quieto ed agitato,
un mare increspato
da frammenti d’immenso.
Acquisita immortalità,
fuggi in un istante,
intenso ed eterno,
vivo ed effimero,
tra le catene dei miei sogni
che sotto le stelle
correvano impavidi.
Come scettro il volante
stretto nella potenza delle mie mani,
come donna la macchina
avvinta alle mie braccia.
Il rombo del motore
come canto di sirena,
dilata il tempo
pavido e impietoso.
L’accelerazione dei sensi
infrange i limiti,
spezza il destino,
la rapidità dell’aria
assorbe il vuoto.
Nello spazio infinito
il ruggito dell’attimo
mi libra nell’aria,
volo leggero,
rapidamente sospinto
da un vento impetuoso.
Il futuro non attende invano,
arrivo al capolinea
ove raggiungo sfinito
il traguardo dei miei desideri,
e colgo l’impercettibile vanità
delle mie ardite speranze.
2006
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