Il cane dei vicini abbaia solo di notte e nel primo pomeriggio. Non riesco a dormire.
Sto studiando un modo per zittirlo, ma qualcuno mi ha preceduto proprio ieri. I carabinieri cercano un colpevole che ha dato delle polpette avvelenate a quel cane e alla sua padrona!
Infatti non si riesce a capire come può averne mangiato pure lei.
Hanno interrogato anche me, ma sebbene mi sarebbe piaciuto ed ho pensato spesso di farlo, non ho ucciso io quel cane, (non ne avrei avuto il coraggio) né mandato la vecchia grassoccia in coma.
Mi sono stancato di cambiare città. Ne ho girate dodici. Non riesco a stabilizzarmi né a mettere radici. Agli amici cito una frase di Seneca per giustificare il mio pellegrinaggio, ma il fatto è che mi manca dannatamente lei. Quella frase penso starebbe bene incisa sulla mia lapide:
“Non nacque per un solo cantuccio di terra la sua patria fu l’universo intero”. Chissà quando troverò pace, quando verrà saldata la bara e archiviata la mia parentesi terrena. Non so nemmeno se Pitagora o Platone ci hanno azzeccato con quel fatto della metempsicosi. Si reincarnerà la mia anima?
Intanto lei non chiama, né scrive. Questo cellulare è muto come un film di Chaplin. Mi sono rotto, adesso disperdo i miei pensieri sotto il getto dell’acqua calda, anzi prendo una camomilla e faccio un bel bagno.
Perché non chiama la stronza?
Ho finito l’olio per condire, mangerò la pastasciutta solida come un cubo. Mentre lavavo la mela, mi è scivolata e cadendo ha portato con se gli stuzzicadenti che ovviamente si sono sparsi per terra: potrei giocare a shangai!
Mi manca quel cane, mi divertivo a farlo impazzire con la luce laser dei giocattoli cinesi, così in piena notte mi vendicavo, anche se il gelo mi scheggiava la gola.
Chi l’avrà ammazzato?
Devo indagare, tanto questo fine settimana non passa mai, tira pure aria di neve.
Sarà stato il postino, al quale l’altro giorno il cane ha strappato un pezzo di pantalone, rischiando di rosicchiargli un polpaccio?
Può essere. Poveretto già è quattrossa, se l’animale gli staccava il polpaccio non ne restava niente, in effetti prima di fuggire ha minacciato di ucciderlo.
O sarà stato il corriere, al quale fido ha addentato una scatola facendogliela cadere così da mandare in frantumi il contenuto?
Certo lì c’era da mangiare: quel ragazzo sembra un palla! E poi ha imprecato anche lui.
Non ci voleva, mi fa male lo stomaco, mi tocca incollarmi al cesso per un’ora almeno.
Per fortuna che ci sono questi cruciverba, preferisco quelli facili aiutano a liberarsi meglio!
Da che se ne è andata sembro un vagabondo. Mangio schifezze continuamente, lo stomaco sembra una mongolfiera, ed ogni tentativo di sgonfiarla produce tossine di idrogeno solforato!
Ho ripreso a fumare e a bere. Per sfogarmi faccio fuori un pacchetto di sigarette e tracanno due birre.
E tutto per colpa di quel cane.
Ci ha svegliati una notte e totalmente intontito l’ho chiamata col nome di un’altra. Ieri è venuta a prendere i vestiti. Qualcuno mi ha detto che se la fà con l’istruttore della palestra. Non ci credo, e se fosse vero?
Puttana!
Però potrebbe telefonare, almeno ci chiariremmo. Io non sono geloso, ma vendicativo sì. Invidioso e malefico anche. I fantasmi del mio rancore emergono quando sono solo e chiuso tra queste fredde mura. Mi sono svenato per pagare il gas. Lei aveva sempre freddo.
Potrebbe essere stato quel vecchietto che abita qui accanto. L’altro giorno mi diceva che odia gli animali o meglio i cani. Invece ama i maiali, mi ha promesso del salame non appena lo fanno fuori. Aggiungeva al discorso che il continuo abbaiare gli agitava il maiale, che nervoso non mangiava. E se quello non mangia niente insaccati.
Bah, meglio versarsi una birra. Dovrei prendere una camomilla piuttosto, ma sono abbastanza masochista. Adesso la chiamo.
Meglio di no, magari è impegnata... in palestra. Se le scrivo penserà che sono un debole. Che l’ho letto a fare Kierkegaard e il suo maledetto diario di un seduttore?
Trrr trrrr . Ecco di certo è lei, un suo sms, lo sapevo che scriveva. No, non è Debby.
Ma insomma Ilaria non ha proprio capito che non me ne frega niente di lei? Tutte le racchie di questa città mi vengono dietro. Bel casanova che sono! Farebbero follie per divorarmi. E invece l’unica che vorrei è sparita.
Din Don..La porta! Cavolo e se fosse…."Ah Rosalinda, no, mi dispiace non ho prezzemolo".
Al diavolo! Devo togliermela dalla mente, ho il cuore che pare uno stantuffo. Pure i vicini si ci mettono.
A proposito, ma il marito di questa racchia del piano di sopra, sempre freddo e distaccato, anche se è avvocato potrebbe aver ucciso lui il cane. Una notte ho sentito che gli gridava dalla finestra di star zitto.
Non è per niente elementare Watson, per niente. Il caso si complica.
Dannazione mi fa male il fegato. Dovrei smettere di bere. Ma è difficile mollare questa dolcissima birra. Mi sento leggermente inebriato.
L’unica cosa che mi fa ridere sono i decibel dei miei rutti! Ogni volta che ne faccio uno forte, rido da solo, come uno stupido. Che stia per impazzire?
Dimenticala, scordatela, fuori il mondo è pieno di femmine. Però quelle belle cercano uomini ricchi e arroganti, quelle brutte in certe città se la tirano e quelle orrende magari ti fanno gli occhi dolci. Ma esiste la bellezza? Perché sono così maledettamente esteta? Cerco la perfezione.
Ma diamine non esiste. Io vorrei solo che fosse bella, colta, intelligente, servizievole. Che avesse belle mani bei piedi, che non mangiasse aglio, pretendo troppo forse? Debby, lei sì che aveva un alito delicato, mi perdevo nei suoi baci.
Perché sei andata via?
Questa domenica non passa più. Adesso mi metto a stirare, no, non mi va proprio.
Magari mi collego ad internet, no meglio evitare, finirei sempre a visitare siti porno.
Ecco parlo da solo come un matto! Mi ha stregato quella vipera.
Ci sono! Il colpevole è senz’altro il genero della signora. E’ diventato sterile dopo che il cane in un impeto di affetto ha dato un colpo di muso alle parti basse del ragazzo. In effetti ho sentito urlare. Certo se pettinasse meglio quei capelli. Non c’è più la gioventù di una volta. Con quegli orecchini sembra una femmina. E la sua ragazza sembra una capra!
Driin driin. Stavolta è lei lo sento!
“Pronto? Amore, perdonami ti volevo…Come in caserma, ma…ma…non può essere, non puoi essere stata tu..”
“Stai tranquilla chiamo Roberto, ti tirerà fuori lui!”
Maledetto cane!
L'Aquila, 2007
Nessun commento:
Posta un commento