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lunedì 5 gennaio 2009

LA POESIA

La poesia è l' “arte di scrivere in versi, secondo particolari espedienti ritmici, sonori e retorici, per esprimere fantasie, emozioni e sensazioni profonde. (Diz. Della lingua italiana De Mauro). O “tendenza ad abbandonarsi a sogni e utopie, a evadere dalla realtà”, oppure ancora: “capacità di impressionare la mente e la fantasia, di suscitare emozioni e sensazioni, propria di ogni opera d’arte” (sempre dal diz. De Mauro) e così via. Sono solo alcuni dei significati che si possono dare alla poesia. Poche gocce, nella marea di definizioni che la giustificano. Il primo significato desidero evidenziarlo prendendo uno spunto da alcune considerazioni di Seneca. La poesia se ben strutturata e pregna di un pensiero eccellente, è un dardo vibrato da un braccio ben teso: in poche parole l’unione di tecnica e ispirazione. La tecnica che dia il ritmo e che incanali in un certo senso l’emozione dei versi lungo un percorso sonoro e retorico; l’ispirazione (il pensiero eccellente) che dia inizio alla creazione dell’opera d’arte. Perché ogni poesia a prescindere dal ritmo è secondo me un’opera d’arte, è segno tangibile della creatività dell’essere umano, è un indice della sensibilità che alcune persone possono avere insite in se o possono aver maturato grazie alla lettura o al desiderio di liberare su carta le proprie sensazioni. In effetti anche Nietzsche affermava di scrivere perché era l’unico modo che aveva per liberarsi dei proprio pensieri. E qui parliamo di ispirazione. Ogni creazione, ogni comunanza di versi, vergati su una carta qualsiasi o sullo schermo di un Pc ha una propria importanza, ogni poesia vive di vita propria. Ho creduto fermamente per molti anni che la poesia fosse solo ispirazione e fin dalle prime, la cui stesura risale alla mia ormai lontana adolescenza , imparai a non apportare correzioni Come una forma di pane sfornato, che non sia perfetta, ma che essendo uscita così dal forno, non si può rimettere dentro. Da pochi anni invece, scrivo di getto quando l’ispirazione è pressante, poi rivedo a freddo il tutto e se occorre effettuo cambiamenti. Perciò la giusta unione di istinto e ponderazione, può davvero diventare un dardo che colpisca le corde emotive dell’animo umano. Il secondo significato si lega strettamente ad un post precedentemente inserito (Fantasia e Festività) riguardo la creatività, e l’insoddisfazione di vivere il mondo reale. E’ decisamente un abbandono, una fuga verso il mondo dorato dei versi sparsi, che come gemme risplendono nella potenza dei nostri sogni. Il compito è quello di riuscire a evadere, è quello di portare con noi poeti anche il pubblico da “rapire” ed estasiare per colpire il centro della loro virtù. Ho scelto infine tra i molti, il terzo significato del termine perché indica a mio dire, un legame indissolubile con la musica, la pittura e altre forme d’arte. La poesia come opera d’arte, capace di suscitare sensazioni nel fruitore , la poesia che insieme alla musica può arrivare dritta alle profondità dell’anima, o che può lambire direttamente le fondamenta di ogni essere umano scuotendole violentemente. Perciò: “E’ quando si è presentato chi stimola i nostri cuori che le componenti positive dell’animo si risvegliano”. (Seneca da: “Lettere a Lucilio”)

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