"E subito riprende il viaggio come dopo il naufragio un superstite lupo di mare" (Ungaretti).
Il sogno di viaggiare è forse uno dei più antichi che dimora nell'essere umano. Il desiderio di esplorare, di conoscere il mondo ha portato spesso la temerarietà umana ai propri limiti. E' grazie ai viaggi di Marco Polo che conosciamo l'oriente, grazie a quelli di Colombo le Americhe, grazie ai viaggi di tantissimi esploratori e ricercatori possiamo affermare di conoscere la maggior parte del nostro pianeta e perchè no del nostro sistema solare. E proprio il fascino del viaggio ha spinto grandi poeti e narratori a creare percorsi alternativi alla realtà attraverso la creazione di posti fantastici, mete incantate e personaggi incredibili. I primi libri letti nella mia infanzia narravano quasi tutti di viaggi fantastici: "Viaggio sul dorso di una balena", "20.000 leghe sotto i mari", "Robinson Crusòe". Tutti viaggi che facevo insieme ai protagonisti vivendo le loro avventure, anche nei miei sogni. Crescendo, aumentava il desiderio di viaggiare senza meta, di lasciarsi guidare dall'automobile, di prendere un aereo oppure di salire sul primo treno senza una destinazione prestabilita. L'ho fatto spesso senza pensarci e l'ho fatto anche consapevolmente col passare degli anni. Ci sono i viaggi della speranza, quelli dell'amore, quelli dell'ambizione. La gara al raggiungimento della luna durante la guerra fredda ne è una palese testimonianza: l'ambizione di raggiungere un traguardo inimmaginabile fino ad allora che significava un potere maggiore ed una testimonianza indiscutibile di grande forza. Inoltre i tempi di percorrenza si sono accorciati ed oggi si coprono in periodi brevi anche distanze siderali. C'è chi ha viaggiato molto e chi quasi per nulla. Io sto nel mezzo. Ho girato e vissuto molte città e paesi sempre all'interno della mia adorata penisola, ed adesso mi appresto a conoscere due nuove capitali europee. Dipingerò con le parole le bellezze che mi si staglieranno innanzi con la loro imponenza, riportando i miei diari di viaggio su questo spazio virtuale, dal Big Ben alla Sagrada Familia, un tripudio di meraviglie dell'ingegno umano davanti alle quali sarò debole, debole al cospetto del meraviglioso. Così come è capitato di sentirmi ammirando le inimitabili opere d'arte italiane. Ma si possono attingere piacevoli sensazioni anche quando si arriva ad esempio nei paesi etnei. L'odore dell'autunno che pervade le narici stuzzicandole è un aroma persistente che ti accompagna, mentre il freddo che scende direttamente dal Mongibello ti sferza il viso rinfrescando i tuoi pensieri. Si può dire tanto o forse nulla sui viaggi reali, o quelli fatti dentro noi. In fondo, si può viaggiare anche restando chiusi in una stanza, basta chiudere gli occhi per un attimo e sognare una meta qualsiasi. Personalmente credo che i viaggi più belli sono quelli che si fanno attraverso le letture e il teatro, percorrendo gli itinerari fantastici della nostra fantasia e cavalcando l'onda del nostro desiderio di evasione. Basta un pò di fantasia e si parte... Destinazione? L'immenso!
"Soffiavano i venti, spumeggiava il mare, fendendosi in morbide scie: eravamo i primi a solcare quel mare silente" (Coleridge)
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