"... Persiste dunque il principio strategico, che è legge di ogni mossa in questo combattimento, di venire in contatto con lei sempre in una situazione interessante. L'interessante è dunque il terreno sul quale deve essere data battaglia, è necessario esaurire tutte le risorse dell'interessante. Se non vado errato, la sua stessa natura è calcolata in modo che ciò che io desidero è precisamente ciò che ella offre, sì, ciò che anche ella desidera. Bisogna quindi considerare quel che l'individuo può dare e quel che di conseguenza può pretendere. Per questa ragione le mie avventure d'amore conservano sempre una realtà per me, costituiscono un momento di vita, un periodo di formazione la cui esperienza avevo già stabilito di tentare in precedenza e a cui sovente si ricollega l'una o l'altra perfezione. Imparai a ballare a causa della prima fanciulla che amai, imparai il francese a causa di una ballerinetta. Allora andavo al mercato come tutti i gonzi, rimanendone spesso gabbato. Oggi sono io che pongo la prima offerta. Forse frattanto ella ha esaurito un lato dell'interessante, la sua vita tutta solitaria ce lo farebbe supporre. Vale dunque la pena di trovare un altro lato che a prima vista non le sembri interessante ma che appunto per ciò lo divenga in seguito. A tal fine non scelgo il Poetico ma il Prosaico. Così s'incomincia. Prima viene neutralizzata la sua femminilità mediante prosaica intelligenza e ironia, non direttamente ma indirettamente e per mezzo del neutrale assoluto: lo spirito. Ella quasi perde innanzi a se stessa la propria femminilità, ma in tale condizione non può rimanere sola e finisce col cadermi tra le braccia, non come se fossi amante no, ma ancora, diremo, neutrale; quindi la sua femminilità si risveglia e viene spinta fino al massimo della tensione per poi farla urtare contro questa o quella autorità effettiva. Ella la supera, la sua femminilità raggiungerà altezze sovrumane ed ella mi apparterrà con una passione universale...
...Voglio sperare che presto l'avrò indotta al punto di odiarmi...D'uno scapolo impenitente si può anche ridere.. ma un giovanotto, che pure non è privo di spirito, con un simile contegno non fa che turbare una ragazza: tutta l'importanza, la bellezza e la poesia del sesso di lei vengono infatti in tal modo annullate....
...Così i giorni trascorrono e io la vedo ma non le parlo... Ma la notte, talvolta il desiderio di dare sfogo al mio amore m'incalza. Allora, avvolto nel mio mantello, il berretto calato sugli occhi, mi reco sotto la sua finestra... In queste ore della notte vago come uno spirito lì intorno... In quegli istanti dimentico ogni cosa, nessun piano ho più, nè calcoli; getto lontano la ragione, mentre profondi gemiti, un'emozione intensa, m'allargano e fortificano il petto e non avverto più l'urgenza di lasciar guidare il mio contegno dalla sistematicità. Altri sono virtuosi di giorno e peccatori di notte, io sono tutto simulazione di giorno e di notte sono tutto brama. Se ella mi vedesse là, se ella potesse vedere entro l'anima mia... se ella vedesse!"
(Soeren Kierkegaard, da: "Diario del seduttore")
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