“Ormai non esiti, o perfido, a tradirmi e ingannarmi?....Mi abbandoni infelice tra gli affanni..Ahimè, che debbono fare gli uomini, dimmi, di chi possono fidarsi?” (Catullo)
Di chi fidarsi oggi, esiste ancora l’amicizia, l’affetto umano, la parentela? L’unico modo per capirlo è proprio quando sei abbandonato ai tuoi affanni più o meno gravi. Semmai avessi avuto dubbi sulla natura umana di certa gente, adesso sono ampiamente dissolti. E’ inutile anche stupirsi del fatto che la gente sparisce nei momenti di difficoltà. Quando sei Re, ti attorniano, lusingano corteggiano; quando cadi e perdi lo scettro sei finito. Puoi essere alienato, guardato male, giudicato. La stima crolla, l’affetto si indebolisce, più hai bisogno più sei abbandonato a te stesso. “Supremo frutto del bastare a se stessi la libertà” (Epicuro). Bastare a se stessi si può, ma quanto è difficile nel mondo di oggi. La libertà è legata al denaro, se lo hai sei libero, se non lo hai sei schiavo proprio come nei tempi antichi. La peggiore faccia dell’uomo: sorriso radioso se hai soldi, sguardo tenebroso e maltrattamento psicologico se non li hai. E non conta se non li hai mai avuti o se li hai avuti e la vita, gli errori, e la sfortuna te li hanno tolti. Conta solo che se hai davvero bisogno, davvero, se l’acqua sale fino a inondarti la gola, proprio in quel momento non ci sarà nessuno a darti una mano. Per fortuna il mondo è vario e se hai fortuna puoi trovare buoni consiglieri e persone che ti stimano per quello che sei e non per quello che hai. Sorgeranno reperti dall’animo umano, ma ahimè, reperti deteriorati per la maggior parte dei casi. “Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo,” ( S.Quasimodo) Non cambi mai, è vero, sono d’accordo. Il progresso feticcio che ci circonda che entra nelle nostre vite si perde in un attimo, dissolvendosi nella fatuità degli umani pensieri, delle umane azioni, dell’umano essere. A che serve scrivere, a che serve cercare rifugio. Questa grotta è una nebulosa, questa grotta non ha soffitto a ripararci. E’ un tetto evanescente quello che ci copre, solo le tegole induriscono sui nostri pensieri, frantumandoli in mille pezzi. Ogni pezzo che schizza a milioni di anni luce, ogni pezzo distante dagli altri, separato per sempre; non coprirà Adamo le siderali distanze. Uomo hai peccato e devi pagare, uomo, tu e (quasi) tutta la tua generazione. No, non paga nessuno, o meglio solo in pochi pagano davvero. Molti non sanno che significa la penitenza della vita, tanti non subiscono nulla che possa scalfirli. La fortuna ci vede e anche molto bene. La direzione è sempre quella, bisogna andare dove c’è già benessere, fortuna chiama fortuna, da sorella a sorella la strada è segnata, ci si riabbraccia sempre nello stesso punto. La miseria respinge, come elettrone impazzito rifugge il bene per trascinarti negli inferi. Scorre l’Ade sul millennio, fluisce imperterrito e imperioso, né dighe, ne ostacoli. Tracimazione avvenuta, bisogna fuggire, ma dove? Il fiume corre solo in una direzione, e in quel senso non ci si può salvare. “L’incredul’occhio ai firmamenti spinse; e, dove sei, sclamò, tu che presumi regnar l’anime eterno? Alzati e pugna: L’uman genio ti sfida!” (M. Rapisardi) Già, dove sei? Dov’eri durante i terremoti, le stragi, le malattie? Assente non giustificato, o forse si.. Abbiamo vissuto a lungo? E’ arrivato il tempo di ripiegare le lenzuola di questo pianeta, di farne un solo fagotto e di lanciarlo nello spazio infinito? Quanto è difficile percorrere il cammino accidentato di questa vita, quanto, maledizione! Ma forse proprio per questo vale la pena di affrontarlo, forse proprio per questo vale la pena di nutrirsi di emozioni, anche di quelle minime e inimmaginabili. Tra le ombre la luce c’è, è un lume, un lume flebile come un leggero vento primaverile, ma è un lume che se ci credi può trasformarsi lentamente nell'eterno brillare di una stella.
"O natura umana stupefacente! Chiasso di vicoli oscuri! Ora mi stai di nuovo alle spalle: il mio più grande pericolo sta alle mie spalle! ..Con narici felici respiro di nuovo la libertà montana! (Nietzsche)
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