EVENTI CULTURALI, TESTI CLASSICI E INEDITI, FOTO, FILMATI: UN BLOG TUTTO DA LEGGERE, VEDERE, SCOPRIRE E.. SFOGLIARE!





Indirizzo e-mail: mailto:giu.cali69@gmail.com




Cerca nel blog

martedì 7 dicembre 2010

L'INAUGURAZIONE E LE ABBUFFATE

“Dimmi caro Fagot, secondo te la popolazione… è molto cambiata?” (Bulgakov)
Oggi inaugurazione di una grande libreria in questa città. Vado per prendere contatti e soprattutto per sapere come il grande negozio stia aprendo quasi “in sordina”. Chiedo chi è il capo ma me lo indicano distrattamente, incontro la responsabile eventi che mi aveva mandato una mail. Mi dice che ho il suo account e che posso contattarla. (Successivamente sciorinerà una serie di numeri e nomi di quotidiani per contrastare la mia affermazione apertura “in sordina”, non sapendo a cosa mi riferissi). Uno del direttivo mi dice che la libreria è stata aperta un po’ a sorpresa, visto che l’altro negozio di sola musica non andava più e quando chiedo chi si è occupato delle selezioni del personale, mi ha detto che lo hanno fatto qui in zona! Dietro mia domanda asserisce che il personale di prima è stato ovviamente integrato. che comunque i nuovi assunti sono persone con contratti brevi e che probabilmente non saranno confermati, affermazione fatta quasi a volersi scusare quando io gli dico che da circa 6 mesi guardo per me e per alcuni amici tutti i siti di lavoro nazionali e locali e che non ho trovato traccia di inserzioni di ricerca personale da parte loro. La gente appena aperte le porte, si è fiondata sul rinfresco come api attorno al miele e si notavano bocche stracolme di cibo non abituate a quantità così importanti di formaggi!
Uno che pareva passasse di lì per caso, strimpellava qualcosa al pianoforte, una musica di secondo piano per accompagnare i grugniti di chi si abbuffava.
La gente importante si notava, era quella più brutta con vicino il trofeo di una stangona in minigonna, la cravatta malmessa e la pancia prominente. Poi c'era una donna del direttivo all'ingresso che non riusciva a mettere due parole corrette di fila una dietro l’altra. Ed ecco le autorità che magari di libri non ne capiscono una benemerita mazza. Mi sono stupito di non aver scorto tra la folla l'assessore snob.
Migliaia di persone invadevano marciapiede e strada col povero vigile che fischiava con tutto il suo fiato per evitare che la gente venisse passata al setaccio dai bus.
Un corteo di protesta si piazzava innanzi all'ingresso ma solo per pochi minuti.
Osservo il personale, scambiando qualche chiacchera, i ragazzi sono gentili, le donne seminude no.
Una cosa positiva però la noto, non ho visto in bella mostra il libro di Barbara D’urso, lo avranno messo vicino a quello di Antonella Clerici oppure insieme a quello di Antonio Cassano?
Magari nel reparto “Grande Letteratura” accanto ad autori importanti del passato. Non hanno nemmeno fatto un mausoleo al letterato più importante del nuovo millennio, le cui citazioni e massime riempiono le pagine di Facebook: Volo, ha subissato tutti i maestri.
Si aspetta l’arrivo di Carmen Consoli, orgoglio artistico e “cantereccio” di questa città, allora la gente dopo aver sbafato si mette in fila, una coda che quasi supera in lunghezza quella dell’ingresso, dove vanamente il popolo aspetta che l’altra parte di popolo esca, ma se non arriva la cantante, col cavolo che il megastore si svuoti!
Mi stanco di tutta le gente che spinge e mi sbatte addosso, me ne frego della cantante e ce l’ho su con tutti quanti! C'è un oceano di persone, buona parte dal nobile muso sporco di briciole e formaggio, decido di andarmene, penso a Zarathustra, a Woland e a come spesso le mie ali di cristallo non siano sufficienti a portarmi via.
Vedo il reggente dell’amministrazione comunale, penso di lamentarmi un po’ per lo snobbismo dell’assessore, ma anche lui mi da mosciamente la mano e con l’altra mano quasi mi spinge per levarmi di torno.
Esco e faccio un giro. Allontanandomi dal miele. Più giù sempre nella centralissima via, un corteo di extracomunitari sfila e urla diritti. Alcuni sorridono spontaneamente, e penso come a poche centinaia di metri di distanza esistano le due facce del mondo così diverse tra loro. Avrei fatto entrare ognuno di quei fratelli al rinfresco, sono certo che sarebbero stati più educati. Ah caro Giovannino quanto era reale il tuo verismo, quanto è sacrosanto che non si può sfuggire a certe leggi.
“Di soli e di mondi proprio non so che dire, una cosa sola vedo: che gli uomini si tormentano” (Goethe)

Nessun commento:

Posta un commento