Vorrei non arrivasse mai domani,
come fantasma famelico
cerco vita da bere.
Non cerco fumo, né alcool
che strozza la pelle e il respiro
di ninfette illuse dal tempo.
Mi atteggio,
sorseggio il mio amaro
e bruciano le viscere,
brucia il cuore,
batte la muscia,
respiro il catrame dell'aria.
Cammino,
impera ossigeno ai miei pensieri.
Una prostituta mi sorride,
da lontane mete
deposta a questi vicoli bui.
Mostro i denti anch'io:
non ho mai danzato sui vostri corpi.
Quante ragazze,
inutili meteore del mio percorso,
vestite di falso pudore,
insultano il vostro coraggio:
onore a voi,
lucciole di questa notte di pioggia.
L'aria è in stasi,
attende il passaggio
del prossimo treno di speranze.
Nulla sorge da nulla,
è il popolo fugace
che trama i versi
di un attimo mai scolpito.
Potesse tardare l'alba,
Potesse non destarsi il sole
dal suo guanciale di stelle.
Vorrei non arrivasse mai domani...
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