Fu fuoco fatuo
l’acre sapore dei tuoi baci.
Una passione effimera,
stelo di fiore,
squassato dalla tempesta della tua fuga.
Rifulge il veleno
oltre le correnti del tempo,
profondo, spreme il cuore
con sferzate di nostalgici ricordi.
Sprazzi di immensità e follìa
vanamente dissolti
dai tuoi quarti di luna.
Perfida,
tra le tue bianche carni
hai illuso e avvinto,
coi tuoi occhi di oceano
rapito la mia fragilità.
Che il loto ti sia fiore
e l’oblio possa annientarti per sempre
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